Il 15 marzo giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare - Fiemme e Fassa - utilità, eventi, cinema, notizie

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Secondo i dati 2017 dell’Organizzazione mondiale della sanità i disturbi del comportamento alimentare rappresentano oggi una delle patologie più preoccupanti del mondo occidentale per la loro rapida diffusione, l’interessamento di fasce sempre più ampie di popolazione in termini anagrafici e socio-demografici e il manifestarsi di forme sempre più diversificate e severe. Negli ultimi anni sono aumentati i casi maschili, si è abbassata in modo preoccupante l’età di esordio, coinvolgendo la fascia di età prepuberale e preadolescenziale. Intercettare precocemente il disturbo e accedere tempestivamente alle cure sono elementi fondamentali che condizionano positivamente l’esito di una malattia.

I disturbi del comportamento alimentare sono disturbi della sfera psichica che si declinano in una grave sofferenza del corpo e che compromettono il funzionamento psicologico, lavorativo, sociale e relazionale. Richiedono approcci multidimensionali e interdisciplinari per la costruzione di percorsi di cura dedicati che offrano agli utenti e ai loro familiari interventi precoci, integrati, complessi e ad alta intensità, volti ad evitare il cronicizzarsi della patologia. Le forme più frequenti sono anoressia, bulimia, disinteresse per il cibo e alimentazione incontrollata.

Il centro per i disturbi del comportamento alimentare di Trento, afferente al Servizio territoriale - area della salute mentale di Apss è nato 1997 – per volontà di un gruppo di familiari che si sono costituiti in associazione (Associazione Arca Trento) – ispirandosi al modello di cura multidisciplinare integrato, raccomandato dalle linee guida e dall'Istituto superiore di sanità, prevedendo percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali differenziati tra età evolutiva e adulta. Dal 2009 ad oggi gli utenti in carico sono quasi quadruplicati (rispettivamente da 84 a 300) con  circa 120 nuovi accessi ogni anno. Si tratta nella maggior parte dei casi di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 12 e i 25 anni, con sempre più frequenti casi di bambini sotto i 12 anni e di maschi.

Il centro svolge funzione di accoglienza e di inizio della relazione terapeutica con i pazienti, di filtro diagnostico e terapeutico nei confronti dei successivi livelli assistenziali, ma soprattutto di luogo/spazio fisico e mentale del trattamento specifico per la maggioranza degli stessi pazienti. Collabora in maniera strutturata con altre realtà del sistema sanitario locale coinvolte a vario titolo nel trattamento dei disturbi alimentari, sempre nell’ottica della massima integrazione delle diverse competenze, elemento fondamentale per costruire un progetto assistenziale individualizzato che mette il paziente e la sua famiglia al centro della cura. Il centro è attivo anche come punto di ascolto e counseling per gli insegnanti o per i familiari di pazienti che non hanno ancora maturato una motivazione sufficiente alla cura.

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