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posto al nuovo, alla modernità.
e li ha conservati e raccolti via via nell’antico “tabià” (fienile) già appartenuto a suo padre, in località Bellamonte, realizzando in questo modo un prezioso museo etnografico: una ricchissima collezione di circa duemila pezzi che riportano il visitatore indietro nel tempo e gli raccontano almeno tre secoli di antichi mestieri e di vita rurale dei fiamazzi.