Ricco calendario di incontri in programma nel mese di aprile
presso la biblioteca di Cavalese
Quattro incontri con noti scrittori trentini ogni mercoledì sera
Mercoledì 13 aprile presentazione del libro “Il cercatore di luce” di Carmine Abate, ed. Mondadori.
Carmine Abate, nato in Calabria da una famiglia arbereshe, vive da molti anni in Trentino. E' autore di molti romanzi di successo, fra i quali “La collina del vento” ha vinto il Premio Campiello nel 2012.
“Il cercatore di luce”, suo ultimo romanzo, è un'appassionante storia familiare, che si intreccia alla vita del pittore Giovanni Segantini, alla sua straordinaria avventura esistenziale ed artistica. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte.
Segantini ha un forte legame con la Valle di Fiemme: la mamma, Margherita Girardi, nacque infatti a Castello di Fiemme, ma morì giovane nel 1865 lasciando orfano Giovanni ancora bambino. A Giovanni Segantini è dedicata anche la Scuola media di Cavalese.
Mercoledì 20 aprile presentazione del libro “Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie” di Francesco Filippi, ed. Bollati Boringhieri
Francesco Filippi ripercorre la nostra storia coloniale, concentrandosi anche sulle conseguenze che ha avuto nella coscienza civile della nazione attraverso la propaganda, la letteratura e la cultura popolare.
Se la ricerca storiografica ha bene indagato il fenomeno coloniale italiano, a livello di consapevolezza collettiva, invece, ben poco sappiamo delle nazioni che abbiamo conquistato con la forza e ancora meno delle atroci violenze che abbiamo usato nei loro confronti nell'arco di decenni.
Il libro racconta pertanto la rimozione collettiva della sanguinaria occupazione italiana in Africa, e il mito autoassolutorio degli italiani «brava gente», i colonizzatori «buoni» che hanno costruito strade.
Filippi è già stato nostro ospite a Cavalese l'estate scorsa con il libro "Prima gli italiani".
Mercoledì 27 aprile presentazione del libro “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis” di Pino Loperfido, Edizioni Del Faro.
Pino Loperfido propone un testo completamente nuovo in cui, accanto ad una ricostruzione quasi giornalistica dei fatti del 3 febbraio 1998, dona al lettore le avventure di un’anima curiosa.
Il 3 febbraio un aereo partito dalla base militare U.S.A. di Aviano trancia i cavi della funivia del Cermìs. Una cabina precipita nel vuoto causando la morte delle venti persone a bordo. Dall’altra cabina, solitario, Francesco assiste impotente e qualche tempo dopo decide di mettersi a scrivere.
È un racconto, il suo, ricco di coincidenze, premonizioni e ricordi che parte da un’infanzia segnata da un’altra tragedia e giunge ad una maturità segnata dalla piena consapevolezza del proprio stare al mondo.
“Ciò che non si può dire” era uscito come monologo, andato in scena con successo in molti teatri con Andrea Castelli e poi, nel 2019, con Mario Cagol. Ora ritorna in forma completamente nuova di romanzo.
Mercoledì 4 maggio Alessandro Tamburini - “Un secolo di Beppe Fenoglio. Incontro sulla vita e le opere del grande scrittore”.
Alessandro Tamburini, scrittore, insegnante, sceneggiatore, autore di numerosi romanzi, racconti e saggi, ha studiato la figura e l'opera di Fenoglio, ed ha pubblicato nel 2016 il libro “L'uomo al muro. Fenoglio e la guerra nei Ventitre giorni della città di Alba”.
Beppe Fenoglio, di cui si celebra il centenario dalla nascita (Alba 1922-Torino 1963), scrittore e partigiano, ha dedicato la sua scrittura alla Resistenza e al mondo rurale delle Langhe, entrambi temi ampiamente ispirati alle sue esperienze personali. Tra i suoi romanzi “I ventitre giorni della città di Alba”, “Una questione privata” (definito da Italo Calvino il romanzo che chiude e suggella la narrativa sulla Resistenza), “Il partigiano Johnny”.
La rassegna letteraria è organizzata dalla biblioteca e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Cavalese, in collaborazione con la Libreria Lagorai di Predazzo.
La partecipazione è libera e gratuita, nel rispetto della normativa anti-Covid vigente.